La tragedia del grande inquisitore

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Autori: Raimon Panikkar,scrittura scenica di Michela Bianchi - 2008 - ISBN 978-88-88432-25-0 - MC Editrice

Raimon Panikkar - scrittura scenica di Michela Bianchi

La tragedia del grande inquisitore

Illustrazioni: opere di Francesco Santosuosso  ISBN 88-88432-25-6 / 978-88-88432-25-0   pp. 104  formato 15 x 21   I Edizione: marzo 2008

Forse il cambio di secolo è l’occasione per un cambio di cuore. Questo racconto è stato scritto come continuazionedella Leggenda di Dostoevskij e come riflessione di critica e di speranza. Raimon PanikkarA Siviglia, nel tempo del massimo potere dell’Inquisizione, il giorno dopo un autodafé, Gesù appare a unagrande moltitudine raccolta nella piazza della cattedrale e viene imprigionato. Il Grande Inquisitore entra nellatetra cella e lì si svolge lo straordinario dialogo creato da Fëdor Dostoevskij nella Leggenda del grande inquisitore inserita ne I fratelli Karamazov. Sono passati altri cinque secoli, sono avvenuti molti cambiamentie Raimon Panikkar immagina un seguito della Leggenda e una appassionata quanto aperta conclusione. Un racconto che tocca i temi cruciali del potere della Chiesa e della libertà dell’uomo. Dalla straordinaria suggestione di questi due testi, è nata la scrittura scenica di Michela Bianchi, che segue, nel libro, il raccontodi Panikkar: un lungo monologo in cui interviene come interlocutore e contrappunto il coro, e che si sviluppacon una veste grafica distinta e particolare pensata per la rappresentazione teatrale. La scrittura scenica ruota attorno al fatidico bacio del Prigioniero - “mi ha baciato. Si è avvicinato nell’oscurità della cella e senza dir nulla mi ha dato un bacio sulle labbra” - e alla sua vitale forza di cambiamento. All’Inquisitore si annuncia improvvisamente una rivelazione: la possibilità di «non uccidere ilpadre», di non opporre al male un «bene armato». Una possibilità che è data all’uomo, che fa parte della sualibertà. Interrompere la catena; stare dalla parte delle vittime dell’ingiustizia senza diventare carnefici o comunque «armati» di potere. La riflessione critica, quanto mai attuale, sull’autorità religiosa e sulla libertà dell’uomo, sulla ribellione al potere e sulla possibilità di cambiamento. La forza della scrittura scenica e l’originalità della sua veste grafica. Raimon Panikkar, nato a Barcellona da padre indiano e madre spagnola, è sacerdote, dottore in filosofia, chimicae teologia. È uno dei principali esperti di studi interculturali. Autore di numerose pubblicazioni, ha insegnato nelle principali università del mondo. Questo è il suo primo testo in forma di racconto.

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