Né con Truman né con Stalin. Storia del Partito Comunista Internazionalista (1942-1952)

22,00 €
Tasse incluse

Autore: Sandro Saggioro - 2010 - ISBN 88-86345-54-2 - Colibrì

Questo lavoro si prefigge di raccontare la storia del Partito comunista internazionalista dal 1942, data della sua nascita, fino al 1951-52, quando le sue forze si separarono in due tronconi. Questa storia nessuno l'ha mai scritta e sarebbe quanto mai opportuno farla conoscere. Perché fino ad oggi nessuno ha mai preso in considerazione in maniera compiuta questo capitolo di storia? Da una parte perché a nessuno interessa riportarlo alla memoria e parlare di rivoluzione comunista, dall'altra anche perché i bordighisti hanno l'abitudine di non scrivere niente "su se stessi", e ironicamente si è aggiunto che forse c¹è ben poco da dire. Ci sarebbe invece molto da indagare circa la presenza e l'azione degli internazionalisti durante e dopo la seconda guerra mondiale, ma quasi mai nessuno ha raccolto notizie su di essi e spesso i militanti internazionalisti sono passati su situazioni e momenti ben precisi come ombre che poi il tempo ha dissolto. Molti fatti e molti episodi si sono quindi persi ed altri è stato difficile recuperarli e poterli narrare. Questo lavoro si limita a ripercorrere la storia del movimento internazionalista dal suo rinascere (rinascere, perché esso si considerò sempre la diretta continuazione del Partito comunista d'Italia di Livorno del 1921) fino ai primi anni Cinquanta, momento in cui le sue forze si divisero. Non fu la sua divisione a procurarne la sconfitta: la realtà di un mondo che aveva già sconfitto il comunismo negli anni Venti provocò lo smembramento e la polverizzazione del partito. La ripresa economica ed il boom che fece seguito alla guerra, pur nell'abituale contesto di sfruttamento e miseria, concedeva qualche vantaggio ai proletari, così che, in quel momento essi non avevano da perdere solo "le loro catene". Furono quindi pochi i compagni che cercarono di mantenere intatte per il futuro, mentre si viveva una discesa senza fine nella controrivoluzione, le posizioni, non falsificate ed edulcorate, del comunismo rivoluzionario. La strada si rivelò lunga, e la meta lontana: non c'erano scorciatoie da prendere. Ciò che si doveva fare era rimanere legati al programma storico della classe in attesa di un cambiamento della situazione il quale poteva prodursi solo a seguito di determinati processi oggettivi. Il capitale aveva vinto, ma sappiamo che la sua vittoria è sempre provvisoria, dato che è esso stesso a generare i suoi affossatori; il mondo è oggi libero da chi si richiama ancora a un falso comunismo ed è meno difficile per le forze vergini di un proletariato giovane e mondiale prendere il lascito delle generazioni passate. Per questo si è cercato di ricostruire questi anni di vita del Partito comunista internazionalista. L'auspicio è che questo lavoro alimenti la ripresa di un movimento e di una storia di classe in cui quanto si è cominciato a fare emergere trovi i suoi storici, e che invece le storie dei vari Spriano vengano relegate nel giusto posto che loro spetta, gli scaffali riservati ai testi che sono diretta espressione della controrivoluzione. Chi ha affrontato il presente lavoro non ha certo nessuna pretesa di imparzialità; sta tutto dalla parte della formazione rivoluzionaria di cui ha narrato e, su questa linea, ritiene ancora impareggiabile e fondamentale il contributo di Amadeo Bordiga, che però si dispiegherà compiutamente soprattutto dal momento in cui questa narrazione finisce e proseguirà poi fino alla sua morte nel 1970. Al termine di questa narrazione si è dato spazio ad una appendice che comprende documenti legati alle vicende di cui si tratta, alcuni conosciuti ma particolarmente interessanti, altri più rari e di più difficile reperibilità, altri ancora inediti.

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