Il Gran Cavallo di Leonardo da Vinci. Mito, storia, attualità

14,00 €
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Autore: Marco Castelli - 2012 - ISBN 978-88-97206-04-0 - Colibrì

Leonardo da Vinci si propose di fondere in un unico pezzo un cavallo in bronzo di dimensioni colossali. L'opera costituì al tempo stesso una sfida tecnologica estrema e il ritorno di un concetto estetico caro agli antichi, quello del "colosso". Nel 1490-'91 Leonardo ne realizzò il modello in creta che venne distrutto nel '99 dagli arcieri di Luigi XII compromettendone definitivamente la fusione nel bronzo. Questa vicenda diede origine al mito del Gran Cavallo che continuò a fiorire per almeno tre generazioni prima di essere quasi dimenticato. L'americano Charles Dent, ex pilota di aerolinee, idealista ed amante dell'arte, alla fine degli anni '70 si propone di far "rinascere" il Cavallo di Leonardo, ma il 25 dicembre 1994 muore. La sua iniziativa verrà portata a termine dall'imprenditore Frederik Meijer, che ne affiderà la realizzazione alla scultrice Nina Akamu. Due copie identiche verranno realizzate nella fonderia d'arte Tallix di Beacon, N.Y. : una verrà donata alla città di Milano come "Omaggio al Rinascimento e a Leonardo da Vinci" e inaugurata il 10 settembre 1999 dal Sindaco Albertini, l'altra rimarrà negli Stati Uniti, inaugurata il 10 ottobre 1999, all'ingresso del museo all'aperto di scultura contemporanea Frederick Meijer Gardens & Sculpture Park, a Grand Rapids, nel Michigan, fondato da Frederik Meijer, che è morto il 28 novembre 2011. A Milano, il giudizio degli esponenti della cultura, che ne avevano criticato fin dall'inizio l'ambiguità identitaria - né opera d'arte contemporanea autonoma né ricostruzione filologica - fu determinante per la collocazione della statua all'Ingresso del Galoppatoio di San Siro, dove si trova tuttora, lontana dal centro storico. La storia dell'arte e la teoria del restauro sono il necessario supporto conoscitivo per trovare una risposta più soddisfacente ai quesiti che Marco Castelli si è posto dopo aver preso visione dell' "Omaggio a Leonardo", generosamente donato da un gruppo di Americani del Midwest nel 1999. Come moltri suoi concittadini è insoddisfatto della sua collocazione. Perché San Siro? Cosa c'entra l'Ingresso del Galoppatoio con un "Omaggio a Leonardo e al Rinascimento Italiano"? Quale fu la vera ragione di questa scelta? Per l'autore è possibile una più degna destinazione del bronzo americano: una destinazione storico-didattica che non è stata tenuta in considerazione a suo tempo e che consentirebbe di rievocare, del capolavoro mancato, se non la bellezza, almeno il contenuto concettuale, già tutto presente nel modello, evitando nel contempo il "rischio di falso", giustamente denunciato dagli studiosi. Castelli non è nuovo a queste imprese "spinose": tre anni fa "denunciò" l'oscuramento avvenuto ingiustamente ai danni dell'autore della Gran Guglia del Duomo di Milano, Francesco Croce, e contribuì alla realizzazione di un Congresso su "La Gran Guglia del Duomo di Milano e il caso Croce", il 28 ottobre 2009 nella Sala delle Colonne del Museo del Duomo. Sul tema ha pubblicato un libro, Il caso Croce. Un delitto mediatico all'ombra della Madonnina, Edizioni Ares, Milano, 2009

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