Il Pogrom della Continassa Vorrei sognare come tutti e svegliarmi al mattino in una casa riscaldata, poter prendere il caffè seduto su una sedia comoda. Vorrei che i miei figli potessero frequentare ogni giorno la scuola, avere un lavoro bello e importante, in cui impegnarsi. Vorrei aver studiato da bambino ed essere capace di leggere e scrivere, vorrei poter sognare come i miei coetanei, che vedo passare per le strade, ma non posso sognare. Perché? Io non posso svegliarmi al mattino al caldo, perché abito in una baracca alla periferia di una grande città, se voglio che sia riscaldata sono obbligato ad alzarmi ed accendere il fuoco, e se non ho messo la legna sotto una tettoia, l’umidità della notte la bagna. Se voglio fare il caffè, devo avere acceso il fuoco, se mi siedo devo fare attenzione che la sedia, raccolta di recupero, non si rompa sotto il mio peso.pesso i miei figli non vanno a scuola perché non hanno le scarpe, portate via dal cucciolo oppure rosicchiate dai topi, o, semplicemente perché lasciate fuori dalla baracca e si sono bagnate, anzi, devo fare attenzione che i topi non rosicchino loro il naso o le orecchie. Per dare loro da mangiare devo partire ogni mattina e cercare nei bidoni della spazzatura (in Romania non c’è neppure questa possibilità), riciclare ciò che trovo e vado a rivenderlo per 20/30 euro, una cifra che non mi permette neppure di fare la spesa. È una fortuna che i supermercati buttino via tanto cibo, io lo raccolgo e poi mia moglie lo cucina. Mi piacerebbe studiare, diventare qualcuno ma non posso, ho cinque figli a cui pensare, da sfamare tutti i giorni. Vorrei sognare… Ma oggi lavoro e vivo in baracca, perché almeno i miei figli realizzino il mio sogno: una casa calda, il gas per far da mangiare, dei bei mobili e la possibilità di andare in una scuola, poter studiare per essere come tanti loro coetanei e, soprattutto, lasciare la baracca per una vera casa. Marius Sabbia Rossa
